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Giorno 20 aprile 2012 Carpe Diem ha organizzato una serata dedicata ad un tema particolare e poco conosciuto: la lucciola, Il luminoso coleottero che affascina ed incuriosisce. Domenico Barboni, il relatore, collaboratore di numerose testate di naturalistica, quali Airone, Oasi, Orobie e Sferico è indubbiamente uno dei maggiori conoscitori di questo coleottero, sia da un punto di vista entomologico, sia come attento fotografo. La descrizione delle varie specie di lucciole, la differenza fra maschi e femmine, la spiegazione delle fasi della loro vita ha catturato l’attenzione dei numerosi partecipanti (oltre venti persone). A questo Domenico ha aggiunto la spiegazione di come ha ricreato le condizioni di vita della lucciola “indoor”, a casa sua, al fine di fotografare anche in ambiente protetto le varie fasi di vita del coleottero. Anche da un punto di vista fotografico Domenico ha fornito gli elementi fondamentali relativi all’attrezzatura ed alla tecnica utilizzata. Le sue immagini, davvero uniche, hanno mostrato il frutto di questa passione e di questa cura per la tecnica fotografica. Ora non resta che attendere la seconda parte, l'uscita fotografica.
Giancarlo Ossino
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Mercoledì 23 Maggio accompagnati dal fotografo naturalista Domenico Barboni, si è svolta l'uscita fotografica relativa al workshop di macrofotografia "La Lucciola" La serata era iniziata con il timore che lampi e tuoni potessero rovinare tutto, invece sono stati un ulteriore spunto e soggetto da fotografare. Poi, verso le 22:30 tra i filari di pioppi abbiamo assistito ad un vero e proprio spettacolo della natura: centinaia e centinaia di lucciole con la loro caratteristica luminescenza ci hanno tenuto con bocca ed otturatori aperti. Come potevamo immaginare è tutt'altro che semplice fotografare le lucciole, figuriamoci riprenderle di notte in macrofotografia. Grazie ai consigli di Domenico siamo però riusciti a realizzare fotografie suggestive (foto). Le foto si alternavano fra le panoramiche degli avallamenti tempestati di lucine ed i tentativi di primi piani, dedicati maggiormente alle più statiche lucciole femmine. Dopo qualche esperimento e con l’aiuto del cavalletto, troviamo la giusta combinazione di diaframma e tempo e la corretta messa a fuoco. Ed ecco che con soddisfazione iniziamo a scattare foto ben riuscite alle lucciole. Ringraziamo di cuore Domenico Barboni per averci accompagnato in questa bellissima avventura. Grazie! Giancarlo Ossino
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